Per zona fitoclimatica s'intende la distribuzione geografica, associata a parametri climatici, di un'associazione vegetale rappresentativa composta da specie omogenee per quanto riguarda le esigenze climatiche. I principali campi di applicazione del concetto di zona fitoclimatica sono la selvicoltura, l'ecologia forestale e la botanica, allo scopo di definire gli areali di vegetazione delle specie vegetali in modo indipendente dal rapporto tra altitudine e latitudine.

Il presupposto su cui si basa la suddivisione del territorio in zone fitoclimatiche è l'analogia fra associazioni vegetali simili dislocate in aree geografiche differenti per altitudine e latitudine ma simili nel regime termico e pluviometrico.

Classificazione

Sono stati definiti diversi schemi di classificazione. Quello più usato per l'Italia è il modello elaborato da Aldo Pavari nel 1916. Questo modello è un adattamento al contesto italiano dello schema proposto da Heinrich Mayr (1906) e successivamente fu integrato da Alessandro De Philippis nel 1937. La classificazione fitoclimatica di Mayr-Pavari suddivide il territorio italiano in 5 zone, ciascuna associata al nome di una specie vegetale rappresentativa.

La classificazione usa come parametri climatici di riferimento le temperature medie dell'anno, del mese più caldo, del mese più freddo e le medie di minimi. Ogni zona si suddivide in più tipi e sottozone in base alla temperatura e, per alcune zone, alla piovosità.

Lauretum

Prende il nome dall'Alloro (Laurus nobilis).

In base al regime pluviometrico, questa zona è suddivisa in tre tipi:

  • Lauretum del 1º tipo con piogge uniformi;
  • Lauretum del 2º tipo con siccità estiva;
  • Lauretum del 3º tipo senza siccità estiva.

In base al regime termico si suddivide in tre sottozone:

  • Sottozona Calda.
  • Sottozona Media.
  • Sottozona Fredda.

Sottozone e tipi non corrispondono necessariamente: le due classificazioni infatti si combinano individuando aree del Lauretum con caratteristiche climatiche differenti.

Castanetum

Prende il nome dal Castagno (Castanea sativa).

Questa zona è suddivisa in base al regime termico in due sottozone, a loro volta suddivise in due tipi secondo il regime pluviometrico.

  • Sottozona Calda. È suddivisa in due tipi:
    • 1º tipo con siccità estiva
    • 2º tipo senza siccità estiva
  • Sottozona Fredda. È suddivisa in due tipi:
    • 1º tipo con piovosità superiore 700 mm annui
    • 2º tipo con piovosità inferiore a 700 mm annui

Fagetum

Prende il nome dal Faggio (Fagus sylvatica).

Questa zona è suddivisa in base al regime termico in due sottozone.

  • Sottozona Calda.
  • Sottozona Fredda.

Picetum

Prende il nome dall'Abete rosso (Picea abies).

Questa zona è suddivisa in base al regime termico in due sottozone.

  • Sottozona Calda.
  • Sottozona Fredda.

Alpinetum

Prende il nome dall'aggettivo alpinus, che fa riferimento alle Alpi. L'Alpinetum non è suddiviso in sottozone.

Bibliografia

  • De Philippis Alessandro. Classificazione ed indici del clima in rapporto alla vegetazione forestale italiana. Firenze, Ricci, 1937.
  • Piussi Pietro. Selvicoltura generale. Torino, UTET, 1994. ISBN 88-02-04869-X

Voci correlate

  • Lauretum
  • Castanetum
  • Fagetum
  • Picetum
  • Alpinetum

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