Djwal Khul (altrimenti scritto Djwhal Khul, Djwal Kul, o abbreviato in DK o D.K., anche detto «Il Tibetano») è descritto nell'ambito dell'esoterismo e della teosofia come un iniziato che si è assunto il compito di rivelare verità occulte in forma chiara e adatta ai nostri tempi, per favorire l'evoluzione spirituale del nostro pianeta.

Egli sarebbe l'ispiratore (secondo la stessa Bailey), a mezzo telepatia, dell'opera di Alice Bailey (1880–1949), che si articola attorno all'evoluzione delle tematiche ereditate dall'insegnamento teosofico di Madame Blavatsky, espresse nell'opera La Dottrina Segreta e altre.

Djwal Khul secondo la teosofia

Nell'ambito dei seguaci di tali insegnamenti spirituali, Djwal Khul è ritenuto essere, dalla Bailey e dalla Blavatsky, un «Maestro di Saggezza» (o «di Sapienza», dall'inglese Master of Wisdom) vivente nel Tibet, seguendo la tradizione dell'antica spiritualità esoterica. La Bailey lo descrive come un membro della Gerarchia Spirituale o Fratellanza di quei mahatma definiti come le guide spirituali dell'umanità, col compito di insegnare gli antichi principi cosmologici, metafisici ed esoterici, che sono all'origine di tutte le maggiori filosofie, mitologie e tradizioni spirituali del mondo.

Il nome Djwal Khul comparve per la prima volta negli scritti di Madame Blavatsky, come ispiratore della Società Teosofica. Pubblicata nel 1888, La Dottrina Segreta fu principalmente ispirata da Koot Hoomi e Morya.

In un suo scritto, C. W. Leadbeater raccontò che un giorno era a colloquio con Madame Blavatsky, e la porta dello studio era chiusa. Erano soli e la porta della stanza era in vista. Improvvisamente fra lui e la porta apparve un uomo, causandogli un grande spavento, cosa sulla quale la Blavatsky lo prese bonariamente in giro. La porta non era certamente stata aperta, scrive Leadbeater, e l'uomo si rivelò poi essere Djwal Khul.

La Bailey ispirata da Djwal Khul

Mentre lavorava a Krotona nel 1919, Alice Bailey iniziò a trascrivere degli insegnamenti esoterici che lei diceva esserle dettati da un Maestro di Saggezza. Tali scritti vennero successivamente firmati con il nome de «Il Tibetano», ma per una distrazione della Bailey nel riordinare gli scritti da affidare alle stampe, sfuggì alla sua attenzione un paragrafo in cui al posto de «Il Tibetano» compariva il nome Djwal Khul, il quale avrebbe invece preferito non rivelare pubblicamente.

La Bailey scrisse per 30 anni fino al 1949 dichiarando di rivelare l'insegnamento di Djwal Khul. Secondo Bailey l'intenzione di Djwal Khul era la rivelazione dei misteri occulti in modo adatto ai nostri tempi, definiti da Djwal Khul come un momento molto importante per l'umanità, perché passaggio dall'"Era dei Pesci" all'"Era dell'Acquario".

Come Djwal Khul descrive se stesso

Ecco come Djwal Khul descrive se stesso, in un passo riportato in quasi tutte le introduzioni dei libri della Bailey:

Note


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